E che sia subito festa
Papa Francesco afferma che “Senza vino non c'è festa:
immaginate di chiudere un banchetto con una tazza di tè”? No, non riusciamo proprio a immaginarlo, Santissimo Padre.
Soprattutto non riusciamo a immaginare un aperitivo senza un buon bicchiere di Kerner, il vino più interessante, fra i tanti tutti squisiti, che abbiamo in zona. Interessante non solo per la bontà che esprime ma anche per la storia che ha da raccontare. Eccola qui in breve: il Kerner è un vitigno aromatico a bacca bianca che August Herold crea nel 1929 in Germania. Un bel giorno August decide di incrociare Schiava grossa, una varietà rossa conosciuta anche come Trollinger, e Riesling. Il risultato è sorprendente. Dopo aver capito di avere avuto un’intuizione a dir poco geniale, August decide che questo nuovo vitigno si merita un nome importante. Pensa che ti ripensa, August decide di chiamarlo Kerner, in onore di Justinus Kerner, medico che dedica il suo tempo a scrivere poesie sul vino. Ed è così che il Kerner si diffonde ben presto in Germania, Austria, Svizzera ma è in Alto Adige, e più precisamente nella nostra Val d’Isarco, che trova la dimensione giusta per esprimersi al meglio. Ebbene sì, questo vino dal colore giallo paglierino con visibili riflessi dorati quando è servito fresco in giardino, che dire, diventa irresistibile. Provare per credere.